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METAMORFOSI. Comunicare senza fare rumore

Mostra di Renato Morlacchi dal 6 al 15 ottobre.🍂 INAUGURAZIONE venerdì 06 ottobre, ore 17.30 - Busto Arsizio, Galleria BORAGNO.

 

Radici

Spiraglio che intende far luce sulla necessità di ritornare alla Natura, attraverso la rappresentazione dell’Albero, per me simbolo di forza e radicamento.

 

Orizzonti

Uno sguardo più introspettivo sull’incertezza del presente che gravita intorno all’uomo.

 

Crateri

Questa primissima fase l’ho vissuta come un varco, nel quale l’incontro con la materia ha dato vita ad un contatto ravvicinato con la mia interiorità che mi ha portato in nuovi spazi espressivi.

 
 

Trittico

RENATO MORLACCHI

Renato Morlacchi nasce nel 1954 a Legnano. La sua passione per l’arte ha origini molto lontane, sin dai primi disegni scolastici. Tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90, frequenta un corso di pittura con il maestro Prof. Bruseghan. L’ esperienza decennale lo condurrà verso una ricerca dell’elaborazione di tecniche pittoriche.

La cura e la conquista del bello, già presenti in età scolastica, sono state una costante di questa passione artistica. Fino a pochi anni fa, l’attenzione era assorbita da una ricerca tecnica e dall’elaborazione di soggetti ed elementi naturali. Anche quando la passione per la fotografia ha fatto il suo ingresso, lo sguardo si è quasi ancorato verso espressioni sempre più realistiche, mettendone in risalto un’esigenza di perfezione.

Oggi, soggetti, volti, scene riprese dai suoi viaggi hanno lasciato il posto a nuove relazioni cromatiche e materiche. L’incontro con la materia, infatti, ha segnato il passaggio verso uno spazio che si apre a riflessioni e domande interiori, soglia verso altre creazioni d’essere. Prendono forma squarci su tela, crateri, nuovi astrattismi cromatici, quasi a calamitarne lo sguardo in una visione aerea; la materia si plasma nei colori e sembra tracciare un dialogo embrionale con le sue infinite possibilità.

SPIRAGLI POSSIBILI

Spiragli possibili rappresenta una ricerca personale dell’utilizzo della materia, attraverso cui riesco a dare forma al mio sentire. Il destino dell’uomo, come consapevolezza di un presente precario e poco saldo, è stata la riflessione che ha mosso e ispirato le opere nella loro realizzazione; monito per la costruzione di un futuro più armonico.

Crateri

Questa primissima fase l’ho vissuta come un varco, nel quale l’incontro con la materia ha dato vita ad un contatto ravvicinato con la mia interiorità che mi ha portato in nuovi spazi espressivi.

Orizzonti

Uno sguardo più introspettivo sull’incertezza del presente che gravita intorno all’uomo.

Radici

Spiraglio che intende far luce sulla necessità di ritornare alla Natura, attraverso la rappresentazione dell’Albero, per me simbolo di forza e radicamento.

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